Giornalista e scrittore italiano. Redattore dei settimanali "Don Chisciotte" e
"Rinascenza", fu direttore del "Resto del Carlino" dal 1918 al 1921 e del foglio
radicale "Il Secolo" sino al 1923. Dopo una fase iniziale di dissenso,
aderì al Fascismo, del quale tuttavia disapprovava l'ideologia. Tale
atteggiamento critico lo avrebbe portato, in occasione della seconda guerra
mondiale, a partecipare alla Resistenza. Nel periodo postbellico diresse "Il
Messaggero" (1946-52) e il "Corriere della Sera" (1952-61), ai quali impresse un
orientamento moderato e centrista, a sostegno della linea politica degasperiana.
Oltre all'attività giornalistica
M., che dal 1962 al 1966 fu
presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, fu anche scrittore
fecondo. Fra le sue opere si ricordano:
La monarchia socialista (1913),
Polemica liberale (1918),
Il Fascismo e la crisi italiana (1921),
Il colpo di Stato (1924),
Amore e fame (1928),
Date a
Cesare (1929),
Studi sul Fascismo (1934),
L'Italia d'oggi
(1942) (Bologna 1886 - Roma 1974).